Giro d’Italia 2021, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2021.
TOP
Giacomo Nizzolo (Qhubeka-Assos): La fine di una maledizione che proseguiva ingiustamente da troppi anni. Il brianzolo corre con il coraggio di chi preferisce perdere lo sprint per la troppa generosità piuttosto che per eccessivo attendismo: è il primo a rompere gli indugi sull’azione di Affini, intuendone la pericolosità. Il risultato finale gli dà ragione, confermando una condizione fisica di grandissimo livello. Sul talento non abbiamo mai avuto dubbi, serviva solo la giornata senza colpi di sfortuna. È arrivata a Verona, all’ultima occasione vera, nel modo più bello.
Edoardo Affini (Jumbo-Visma): Si trova davanti per lavorare per i propri compagni, ma quando capisce di avere le forze per proseguire nella sua azione dopo aver guadagnato qualche metro non ci pensa due volte e insiste. Soltanto un Nizzolo in gran forma poteva riprenderlo prima del traguardo, lasciando quel pizzico di amaro in bocca per un altro secondo posto, dopo quello nella cronometro d’apertura. In ogni caso il classe ’96, anonimo in avvio di stagione, sta dimostrando di meritare ampiamente la fiducia accordatagli dal team. Speriamo possa piazzare il colpaccio già in questo Giro.
I fuggitivi: L’unica riga di cronaca in un pomeriggio altrimenti di nulla, almeno fino agli ultimi dieci chilometri. Anche oggi Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec), Umberto Marengo (Bardiani CSF) e Samuele Rivi (Eolo-Kometa) decidono di fare fatica davanti al gruppo, consapevoli di avere pochissime chance di poter resistere fino in fondo. Bravi a loro, che hanno dato un senso alle prime quattro ore e mezza della tappa.
FLOP
Fernando Gaviria (Uae Team Emirates): Ancora una volta il colombiano, sulla carta uno degli uomini da battere, non riesce a farsi vedere nella lotta per il successo, chiudendo in quinta posizione. Difficilmente il Giro presenterà altre occasioni per lui in quest’edizione e il numero zero alla voce vittorie (per il secondo anno consecutivo) si fa pesante, a maggior ragione in una formazione con diversi uomini a sua disposizione. Il classe ’94 deve ritrovarsi, ma rischia di avere sempre meno occasioni.
Elia Viviani (Cofidis): L’arrivo sulle strade di casa, in un percorso perfetto per le sue caratteristiche, con tutta la squadra compatta intorno a lui, portava a premesse ben differenti dal nono posto di giornata. Il veneto si fa trovare troppo indietro nella fase decisiva e non riesce a sprigionare la sua potenza, rimanendo attardato nell’ordine d’arrivo finale. Anche per lui le occasioni in questa corsa sono ormai (quasi) terminate. Non il modo migliore di festeggiare il suo ruolo di portabandiera a Tokyo 2020.
Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma): Mentre più avanti Affini rischiava addirittura il colpaccio, il neerlandese combatteva con gli altri sprinter per ottenere una mesta decima posizione. La scelta di partecipare a questo Giro d’Italia, dopo il lunghissimo stop per la squalifica, può ormai essere definita come avventata: dopo il quarto posto di Novara, non ha mai più lottato per un piazzamento degno di nota. Bocciato anche oggi, senza possibilità di appello nei prossimi giorni.
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